Come ti chiami? Dimmi qualcosa di te.
Ciao a tutti sono Davide, ho 24 anni sono di Milano e attualmente vivo in Italia dopo il mio ritorno dall’Australia in Aprile 2017. Ho appena concluso un master in digital marketing, nel frattempo lavoro nella ristorazione e mi dedico alla gestione di pagine social di business locali.
Amo viaggiare e la fotografia è la mia più grande passione.
Da quanto tempo sei in Australia? Dove vivi? Con quale visto?
Riassumi brevemente la tua esperienza Australiana.
Sono partito per l’Australia esattamente il 10 Marzo 2016 con un working holiday visa e sono rimasto felicemente fino alla fine di Febbraio 2017.
La mia esperienza ha inizio in un ristorante italiano a Sorrento, nella Mornington Peninsula a circa un’ora da Melbourne.
Qui passo 3 mesi a lavorare come cameriere cercando di apprendere il più possibile l’inglese pur essendo circondato da colleghi quasi tutti italiani.
A Giugno con altri 3 amici lasciamo questa splendida zona per una pausa di circa due settimane che ci porta a Sydney e successivamente a Brisbane. La nostra vacanza si trasforma in una ricerca di lavoro nelle farm che troviamo dopo pochi giorni a Hilston.
In questo piccolissimo paesino situato nell’entroterra del New South Wales raccogliamo arance per circa una settimana vivendo in dei container per la mancanza di posti nel caravan park.
La nostra avventura a raccogliere arance finisce ben presto, trovando una migliore sistemazione a Griffith, a pochi chilometri da Hilston sempre in NSW, rimanendo per più 4 mesi.
Dopo l’ottenimento dei tanto sudati 88 giorni in farm, un roadtrip in van è stata l’esperienza più appagante dopo mesi di lavoro. Un viaggio on the road che mi ha portato a scoprire la vera Australia, quella più selvaggia, per 36 giorni percorrendo 10mila chilometri tra coste e deserti attraversando quattro stati.
Cosa ti ha spinto a venire proprio in Australia? Il mondo è così grande.
Mai avrei pensato di finire in Australia per un interno anno, non è mai stata nei miei piani. Ho sempre voluto fare un’esperienza all’estero, pensando più che altro all’Inghilterra. È successo tutto in maniera completamente casuale. Infatti ciò che mi ha portato così lontano dall’Italia è stata una proposta di lavoro inaspettata. Tutto è nato quando un mio collega mi propone di lavorare in un ristorante italiano vicino Melbourne perchè cercavano persone dall’Italia disposte a fare un’esperienza diversa.
È successo tutto così veloce che in sole tre settimane ero in Australia dopo aver fatto tutti i documenti necessari tra cui passaporto, visto e un volo di solo andata per Melbourne, senza avere nemmeno il tempo necessario per informarmi e sapere di più su questo paese.
Poche ore dopo il mio arrivo ero già al lavoro.
Cosa fai qui in Australia? Cosa facevi invece in Italia?
Raccontaci un po’ delle tue esperienze lavorative down under e confrontale con quelle italiane; fai lo stesso lavoro che facevi in Italia? Ti sei reinventato?
Quando sono arrivato in Australia non avevo particolari competenze, ho cominciato subito a lavorare come cameriere. Praticamente sono partito dall’italia che avevo già il lavoro. In Italia la mia situazione lavorativa era identica.
Oltre al cameriere ho fatto anche diversi lavori nelle farm, dal “picking” al lavoro in fabbrica ed infine ho anche lavorato nei campi.
La differenza più sostanziale che ho riscontrato tra la realtà italiana e quella australiana è la paga come tutti sanno. In Australia la paga è almeno una volta e mezzo quella italiana. Un’altra differenza da considerare è la qualità maggiore degli ambienti di lavoro. Ho riscontrato un livello di stress più basso all’interno degli ambienti lavorativi, si lavora con meno frenesia e l’impegno molto spesso viene premiato e valorizzato ottenendo anche risultati concreti. Non voglio generalizzare, ma è quello che ho notato durante la mia esperienza.
Rimanendo in tema lavoro, parliamo di una questione molto interessante per gli italiani che stanno decidendo se trasferirsi o meno: quanto guadagni? Qual è stata la paga migliore che hai percepito e quale la peggiore?
La mia paga migliore è stata di 24-25$ l’ora nelle farm quando ho lavorato per un breve periodo nei campi. Ma non è sempre così. Per esempio quando ho lavorato in fabbrica, sempre nelle farm, la mia paga era di 15$ l’ora ed è stata proprio questa la mia peggiore. Il lato positivo di questo lavoro era che facevo molte ore rispetto alla maggior parte degli altri lavori che spesso sono stagionali per alcuni prodotti e non sono duraturi per lunghi periodi.
Come cameriere, invece, la mia paga oraria era di 20$. Facendo il cameriere sono da considerare anche le mance che in Australia sono di uso comune, quindi c’è sempre la possibilità di arrotondare lo stipendio.
Per approfondire: lavorare come cameriere in Australia, tutto ciò che serve sapere
A chi consiglieresti l’Australia e a chi invece raccomanderesti di evitare questo paese come la peste?
Considerando i probabili e continui spostamenti dettati dai vari cambi di lavoro e dai lunghi viaggi che si fanno in Australia, almeno per il primo anno, la consiglierei a chiunque abbia un grande spirito di adattamento. Questa terra è per chi ama la natura, per chi si vuole mettere in gioco sul serio dal punto di vista lavorativo, per chi non ha paura dei cambiamenti e di fare passi fuori dal quotidiano.
La consiglierei a tutte quelle persone che vogliono fare un’esperienza unica, a chi è intraprendente, a chi ha sempre voglia di fare.
Questa terra non è per tutti. È completamente differente dal nostro paese. È una terra vastissima che non ha una cultura paragonabile all’Italia.
L’unica vera cultura che ha l’Australia è la natura stessa ed io mi sono ritrovato completamente per questo motivo. Penso non ci sia niente di ineguagliabile di ciò che la natura ti può dare in questo posto.
Al contrario non la consiglierei a chi ha paura di lasciare casa e non è abituato a cambiamenti frequenti, a chi non sa stare con le persone e a chi ha sempre bisogno di una spalla per cavarsela. È tutto bello, sì vero, ma non è facile, bisogna sapersi arrangiare e avere un bel coraggio.
La cosa che ti piace più dell’Australia e quella che proprio non sopporti.
La cosa che amo di più dell’Australia è la sua grandezza, gli orizzonti che sembrano infiniti, il cielo, i tramonti (i migliori che abbia mai visto), la libertà nel poter fare tantissime cose diverse a contatto con la natura ed infine il modo di fare australiano molto alla leggera.
Ciò che non sopporto è l’assenza di elasticità delle forze dell’ordine.
E ora veniamo alla classica domanda: torneresti in Italia? Motiva la tua risposta!! Cosa ti manca dell’Italia e cosa proprio non ti mancherà mai?
Se avessi risposto a questa domanda quando ero ancora in Australia avrei risposto con un no, non tornerei.
Ci sono sempre delle cose che mi sono mancate dell’Italia lungo il corso dell’anno, ma non erano così essenziali ed irrinunciabili da dire tornerei subito in Italia. Sicuramente il cibo italiano e la difficoltà nel trovare prodotti italiani è la prima cosa che manca, si sa d’altronde che il cibo è cultura per noi italiani ed è la prima cosa che manca quando siamo all’estero.
Le tradizioni che abbiamo sono un’altra delle cose per cui ho sentito la mancanza. Su questo punto di vista l’Australia la considero più piatta.
Ciò che non mi mancherà mai dell’Italia è la burocrazia! Non penso che ci siano parole aggiuntive e chiunque possa capire quanto sia frustrante questo lato del nostro paese.
Altro argomento classico: LE FARM! Raccontaci la tua esperienza; hai scelto di farle o no? Che consigli daresti a chi ancora deve farle?
Le farm penso siano una delle esperienze più belle della mia vita. Io ho passato anche più di 88 giorni nelle farm e non mi sono pentito di aver prolungato il mio periodo.
Io ho avuto la fortuna di vivere in un working hostel e di condividere tanti momenti di questi mesi con moltissime persone provenienti da diverse parti del mondo.
Consigli? Impegnatevi senza tirarvi indietro, non prendete tutto troppo sul serio e divertitevi più che potete.
Le consiglio a chiunque volesse fare un’esperienza anche di un solo anno, nonostante sia un percorso che richiede tanta pazienza e fatica. Da un giorno all’altro ci si trova a fare un lavoro dove fatica e sudore sono all’ordine del giorno. Non è un comunissimo lavoro, ecco. Non tutti i lavori sono faticosi allo stesso modo, come per esempio un lavoro in fabbrica non è faticoso quanto un lavoro nei campi. È un periodo in cui bisogna essere più forti di quanto si pensa di essere.
Personalmente ho vissuto un’indimenticabile esperienza e le consiglierei a chiunque perchè fa crescere a livello personale ed è una di quelle esperienze che difficilmente si dimentica nella vita.
La cosa più bella è il ricordo di questi mesi passati insieme a tutte le persone che lavorano con te, con cui vivi o condividi parte delle tue giornate.
Per approfondire: lavorare in farm in Australia – la guida completa per rinnovare il tuo visto

Domanda a bruciapelo: dove andare appena arrivati, East o West Coast?
La east coast è la parte dell’Australia che offre più opportunità semplicemente perchè è concentrata lì la maggior parte della popolazione australiana. Infatti le principali mete per cominciare a stabilizzarsi sono Melbourne, Sydney e Brisbane.
La west coast essendo meno popolata ha come unica grande città Perth. Non ho avuto la fortuna di scoprire le terre dell’ovest, ma per quanto sia selvaggia l’Australia la west coast è senza dubbio la parte più selvaggia e affascinante in assoluto. Per viaggi on the road dev’essere più che perfetto.
Per approfondire: dove atterrare appena arrivati in Australia? Sydney, Melbourne, Brisbane o Perth?
Per finire ti chiedo tre consigli a tua scelta per coloro che sono in procinto di trasferirsi in Australia
– Rispettate sempre i limiti di velocità, credetemi! Ho vissuto un’esperienza non piacevole con una multa salatissima.
– Viaggiate più che potete e conoscete più gente possibile. Non limitatevi a niente soprattutto se sapete di starci solamente un anno.
– Imparate l’inglese! Ogni occasione e dico ogni è da prendere buona per migliorarsi sempre. Lanciatevi senza paura di sbagliare, imparerete prima di chi ha timore a parlare e si tira indietro.