Koh Rong: da paradiso a incubo in meno di un secondo

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Vi ricordate quando qualche settimana fa vi avevo raccontato di aver trovato il mio personale paradiso terrestre a Sok San Beach, Koh Rong?

 

Ecco quel che ancora non vi ho raccontato – ma solo accennato su instagram – é il passaggio per l’inferno che ha accompagnato il mio ritorno sulla terra ferma!

Penso di aver ripetuto fino alla nausea quanto amo il mare, il relax che sa trasmettere, l’odore di salsedine che entra nel naso fino a farlo pizzicare, il suono soffice delle onde che carezzano la sabbia.

 

Le mie dichiarazioni d’amore per il mare sono spesso melense e fin troppo romantiche ma raramente mi soffermo sulle paure che il mare mi trasmette e le ansie che a volte mi assalgono quando lo guardo.

 

Quando penso al mare la mia mente non può fare a meno di correre ad una spiaggia bianca, alle acque cristalline, agli scogli, ai pesci colorati e alle palme, neanche lontanamente riesco a contemplare, nella mia idea di mare, il buio o peggio il buio e il mare in burrasca… Eppure nella realtà queste due idee coesistono perfettamente.

 

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Ma torniamo a Koh Rong, per raggiungere la spiaggia di Long Beach é necessario prendere una barchetta locale – simile ad una long tail boat – che in poco meno di un’ora di navigazione conduce al molo di Son San Beach.

 

Il viaggio di andata é stato piuttosto tranquillo grazie alle condizioni meteo e marittime favorevoli, a questo aggiungete l’euforia dell’arrivo in un’isola tropicale sconosciuta e tanto sognata e il viaggio in barca é letteralmente volato.

 

Al ritorno la situazione si é evoluta in modo assolutamente diverso, siamo partiti da Sok San Beach al calare del sole, in quel maledetto momento prima del tramonto in cui il mare inizia ad incresparsi e la schiuma arriva alta sul bagno asciuga.

Dopo aver atteso al molo di Sok San la nostra barca già pagata per oltre  un’ora abbiamo perso la speed boat –  anch’essa già pagata – per Sihanoukville ma stavamo riuscendo a rispettare il nostro itinerario già stravolto e non dovevo preoccuparmi.

 

Dal primo momento a bordo della barca la mia situazione psicofisica é andata gradualmente peggiorando: ad ogni movimento, ad ogni oscillazione più accentuata di un’altra, ad ogni schizzo di acqua salata che mi schiaffeggiava, ad ogni metro che ci allontanavamo dalla costa il mio attacco di panico si rinforzava toccando il suo apice quando finiamo la benzina e metà strada, nel bel mezzo del mare.

 

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Nell’esatto momento in cui il motore della barca si é spento il terrore si è impossessato del mio corpo  e mentre io iniziavo a piangere disperata convinta che di li a poco sarei morta annegata, Francesco e il “capitano” iniziavano a ridere e prendermi in giro: cosa avevo tanto da frignare se avevamo una tanica gigante piena di benzina e il capitano continuava a ripetermi che era tutto ok?!

 

Non so voi ma a me fa una paura fottuta il fatto di essere su una barca tutt’altro che stabile, con il mare che via via si fa più mosso, l’acqua che entrava sulla barchetta da ogni lato possibile e la totale impossibilità di vedere il fondo del mare; chi poteva garantirmi che uno squalo non stava per attaccarci riducendoci in brandelli?!

 

Chi poteva convincermi che quelle onde (mini a detta degli altri, decisamente giganti nella mia testa) non avrebbero ribaltato la bagnarola su cui viaggiavamo lasciandomi morire in mezzo al mare o, alla meglio, facendomi perdere ogni ricordo di quel meraviglioso viaggio che stavo vivendo? si la mancanza di razionalità ha avuto la meglio!

 

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Lo so, lo so sono qui a raccontarvelo quindi è scontato che la mia mente abbia decisamente ingigantito la situazione ma la paura é irrazionale.

Vi giuro che in quei pochi minuti fermi in mare ho pensato a qualsiasi cosa per poter tornare sulla terra ferma, ho persino pensato di tornare a nuoto (???) a Sok San Beach e poi chiedere alla redazione di Survivor di darmi un passaggio in elicottero fino a Sihanoukville.

 

Mentre elaboravo tutte queste ipotesi una meno realizzabile dell’altra la nostra barca ha ripreso a muoversi e io, dopo essermi sdraiata, sono riuscita a mettere a freno l’attacco di panico… Neanche il tempo di rendermene conto ed ero su una speed boat grande e stabile che navigava verso Sihanoukville.

 

Mi piacerebbe sostenere che dopo quello che é successo ho superato la mia paura per il mare aperto ma purtroppo non è così; questa esperienza mi è però servita a comprendere tutti coloro che hanno paura di volare e affrontano la loro paura per poter viaggiare e sono sicura che, nonostante il terrore, risalirò su una piccola barchetta sgangherata diretta in qualche isola paradisiaca.

 

PS: se ancora non lo avete visto, in questo post c’è il video del mio soggiorno a Koh Rong, Check it out!

 

Vi abbraccio,

 

Danila.

6 comments

  1. Ciao Danila, che bella scoperta il tuo blog!
    Si dice che essere coraggiosi non sia non avere paura, ma affrontare ciò che ci fa paura.
    Daniela, appartenente al club di quelli che hanno paura di volare

    1. Ciao Daniela,
      Grazie mille per essere passata di qui e aver condiviso con me questo “inferno”!
      Hai ragione é coraggioso chi affronta le sue paure!!!
      Dai dai facciamoci coraggio… Ne vale la pena di affrontare le paure per viaggiare :*

  2. Dani mi ero persa questo post… comunque ti capisco!
    Il mare aperto è stupendo, ma fa paura anche a me.. il fatto di non vedere il fondo e non sapere cosa c’è sotto :/
    E’ che quando si è spaventati si vede una realtà diversa a volte!

  3. Ciao Danila,
    complimenti per il tuo blog, lo scopro soltanto adesso!!Mi è veramente utilissimo per programmare il mio primo viaggio in Oriente che farò ad agosto 2017 diviso tra Cambogia e Vietnam.
    A questo proposito vorrei chiederti un consiglio: dopo essere stata 2 gg a Phomn Phen, mi dirigo a Sihanoukville da dove prenderò il traghetto per Koh Rong Sanloem, dove starò per 2 gg. Dovrei essere in quella zona intorno al 10-15 agosto, e so di essere nel bel mezzo della stagione delle piogge, sulla quale trovo pareri contrastanti: c’è chi mi consiglia di andare ugualmente sull’isola e stare alla sorte in quanto non è detto che piova necessariamente e c’è chi invece mi consiglia di risparmiarmi il viaggio perchè tanto sarà brutto tempo. Tu che mi dici? Che tempo hai trovato a Koh Rong?
    Ti ringrazio in anticipo!

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