Italiani in Australia: l’esperienza di Erika, il ritorno in Italia e la voglia di fuga

Oggi per la nostra rubrica Italiani in Australia intervistiamo Erika che si è gentilmente offerta di raccontarci la sua esperienza. La ringraziamo infinitamente per averci dedicato il suo tempo!
Inoltre vi faccio presente che ho da poco aperto un account Instagram dedicato a tutti voi, si chiama Italiani_in_Australia e raccoglie tutte le vostre/nostre esperienze down under! Seguitelo in tanti e taggate le vostre foto.

Come ti chiami? Dimmi qualcosa di te.

Ciao, sono Erika. Ho 26 anni e “abito” a Milano.
Qui ho sempre lavorato in ufficio, vita sedentaria e alquanto monotona.
L’Australia ci è balenata in testa qualche anno fa (siamo partiti in due, io e il mio ragazzo), inizialmente non ci pensavo neanche e poco prima di partire non ero neanche molto convinta. Una volta arrivata li mi sono fatta completamente prendere dal corso degli eventi e ora posso dire che questa meravigliosa terra mi ha aperto le porte del mondo e mi sento pronta a qualsiasi tipo di esperienza!

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Da quanto tempo sei in Australia? Dove vivi? Con quale visto?

Riassumi brevemente la tua esperienza Australiana.

Ho vissuto in Australia un anno, da Settembre 2017 a Settembre 2018.
Sono partita con un Working Holiday Visa della durata di un anno e credo che questa tipologia di visto sia un’ottima opportunità per fare un’esperienza completamente fuori dalla nostra comfort zone. Assolutamente l’esperienza più gratificante di tutta la mia vita (finora).
Per sei mesi ho vissuto a Melbourne, e ragazzi Melbs è la città dei sogni. C’è tutto quello di cui hai bisogno, tranquillità ed euforia, mare e città. I servizi pubblici sono efficienti (come in tutto il resto del paese) e i trasporti pubblici sono sempre puntuali e a volte anche in anticipo. Lavorando di sera e tornando a casa in piena notte mi sentivo sicura e non avevo paura, nonostante dovessi prendere tram e treno/metro.
Melbs è molto multietnica e puoi orientarti molto facilmente, dopo la prima settimana sapevo già muovermi con i mezzi e il centro è molto intuitivo essendo un quadrilatero.
I successivi mesi li passai nel bel mezzo del nulla, per le farm. Abbiamo vissuto a Mildura (Victoria) e lavorato li nei dintorni.
Qui ho conosciuto le persone migliori del mio anno australiano, ho costruito dei rapporti con persone fantastiche con cui sono ancora in contatto.
Mi sento fortunata perché so che ci persone che odiano il periodo farm mentre per me è stato essenziale per vivere a pieno la mia esperienza.
Finite le farm ci siamo spostati a Sydney, ma avendo nel cuore Melbs non siamo riusciti ad apprezzarla come avremmo dovuto. Chissà, magari ci torneremo e la guarderemo con occhi diversi.

Cosa ti ha spinto a venire proprio in Australia? Il mondo è così grande.

Sinceramente io stavo bene nella mia comfort zone, certo avevo un lavoro precario però ero molto diversa da come sono oggi. L’Australia, conoscendomi, sarebbe stato un punto d’inizio perfetto perché completamente lontana da casa e avevo bisogno proprio di questo, allontanarmi il più possibile per farcela da sola. Ricordo bene quando a casa informai i miei genitori che sarei partita, subito mi dissero “Perché non provi ad andare a Londra, è più vicina” , la mia risposta era sempre la stessa “Londra è TROPPO vicina, io voglio andare lontano. Voglio cavarmela da sola, non voglio tornare a casa dopo due settimane soltanto perché sento la vostro mancanza. Voglio contare su me stessa e riuscire a dire CE L’HO FATTA“. E ora posso dirlo, ce l’ho fatta!!!!
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Cosa fai qui in Australia? Cosa facevi invece in Italia?

Raccontaci un po’ delle tue esperienze lavorative down under e confrontale con quelle italiane; fai lo stesso lavoro che facevi in Italia? Ti sei reinventato?

Rimanendo in tema lavoro, parliamo di una questione molto interessante per gli italiani che stanno decidendo se trasferirsi o meno: quanto guadagni? Qual è stata la paga migliore che hai percepito e quale la peggiore?

Per esperienza personale, non posso dire che l’Australia è la terra del lavoro, nessuno ti sta aspettando a braccia aperte. Ho aspettato alcuni mesi prima di riuscire a trovare lavoro come runner e poi waitress in un ristorante. Ovviamente era la mia prima volta perché in Italia facevo tutt’altro, ero impiegata aziendale quindi due strade completamente diverse. Mi sono messa in gioco, e non ho mai rotto piatti o bicchieri… Cosa molto comune a chi è alle prime armi quindi mi ritengo soddisfatta!
La paga migliore che ho percepito è stata in farm, 27 dollari all’ora mentre la più bassa si è sempre aggirata intorno ai 20 (cash in hand).

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A chi consiglieresti l’Australia e a chi invece raccomanderesti di evitare questo paese come la peste?

L’Australia la consiglierei a tutti quelli che vogliono mettersi in gioco, a tutti quelli che hanno paura dell’adattamento ma dentro di sé sentono una strana connessione con l’ignoto. Io stessa ero la persona più lontana dalla wild life e mi sono ritrovata a fare la doccia insieme a scarafaggi morti!
La sconsiglio invece a chi proprio non ce la fa a vedersi in mezzo alla natura e ha paura anche della sua ombra.

Un post condiviso da Erika Palumbo (@erikapalumbo_) in data:

La cosa che ti piace più dell’Australia e quella che proprio non sopporti.

Il cielo. Il cielo australiano è la cosa più bella che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Mi commuovo ancora pensando alla prima volta in farm, buio pesto e la Via lattea era l’unica fonte di luce sopra di me. Ho ancora i brividi.
La cosa che non sopporto è la carbonara con la panna e i funghi, scusate ma non ce la faccio proprio. 
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E ora veniamo alla classica domanda: torneresti in Italia? Motiva la tua risposta!! Cosa ti manca dell’Italia e cosa proprio non ti mancherà mai?

Purtroppo e a malincuore sono tornata in Italia sei mesi fa, la scelta peggiore che potessi fare. Ho già il secondo WHV e sto valutando l’opzione di tornare o expat in NZ o Canada o qualsiasi altro stato che non sia L’Italia.
Dell’Italia mi mancava il cibo, ho origini pugliesi e non posso stare più di un tot di tempo senza la mozzarella (quella vera) per il resto sei sai cucinare vivi decentemente.
Dell’Italia non mi mancherà mai la disparità del sesso, purtroppo anche se siamo nel 2019 è ancora molto evidente. In Australia mi sentivo alla pari di un ragazzo, ho fatto lavori decisamente destinati al sesso opposto e non mi facevano sentire inferiore, anzi ho creduto ancora di più nelle mia capacità. Un’altra cosa che non mi mancherà sono gli stipendi, bassi e miseri rispetto alle ore di lavoro e soprattutto al costo della vita. 
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Altro argomento classico: LE FARM! Raccontaci la tua esperienza; hai scelto di farle o no? Che consigli daresti a chi ancora deve farle?

Assolutamente si e le consiglio a tutti! 
Vivere e lavorare in farm mi ha cambiata profondamente. Appena arrivata in Australia non volevo assolutamente fare le farm ma dopo qualche mese mi sono innamorata a dismisura di questa terra e ho deciso di farle. In farm ho raccolto zucchine per due mesi, poi arance e mandarini, qualche giorni piantavo insalate e aravo la terra (a mano ovviamente, con la zappa e via…proprio da vera contadina!), nel’ultimo periodo ho raccolto anche butternut squash e poi sono passata al packing di zucchine e arance e quando tornavo a casa andavo a fare le pulizie di case, uffici o negozi. Mi sentivo invincibile nonostante la schiena a pezzi.
Finiti questi due mesi cambiai lavoro ed entrai nelle Solar Farm, dove percepii la paga oraria più alta anche se si lavorava 10 ore al giorno per 13 giorni consecutivi.
Lavorare qui è stata un’esperienza incredibile, i migliori mesi in assoluto!
Il consiglio che mi sento di dare è di non avere pregiudizi, di buttarvi a capofitto e di vivere ogni singolo momento della vita in farm perché sarà il periodo più bello in assoluto, tra stanchezza e sfuriate di vario genere vi renderà ancora più forti e consapevoli di voi stessi. A me ad esempio ha fatto scoprire una forza lavorativa che non pensavo minimamente di avere.
E poi ho conosciuto le persone migliori che potessi incontrare, la mia seconda famiglia e mi manca lavorare e vivere con le stese persone, mi manca non avere un minuto di solitudine perché in casa viviamo in 9 e c’è sempre confusione. Mi manca vivere con persone di un’altra nazionalità e imparare qualcosa da loro. Mi manca la condivisione.

Domanda a bruciapelo: dove andare appena arrivati, East o West Coast?

Non ho avuto la fortuna di visitare la West Coast (il road trip da quelle parti è uno degli obiettivi del prossimo anno), della East Coast però posso dire che Melbourne mi ha rubato il cuore ed è la città perfetta, ci vivrei per il resto della vita.
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Per finire ti chiedo tre consigli a tua scelta per coloro che sono in procinto di trasferirsi in Australia.

1. Non abbiate troppe aspettative, in Australia tutto può succedere
2. Non programmatevi troppe cose perché appunto, in Australia tutto può succedere
3. Parlate con più persone possibili e mettetevi nella condizione di conoscere gente proveniente da ogni dove (anche se sei timido, getta la maschera e lanciati)

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