

Per quanto riguarda Francesco non ha MAI praticato uno sport in vita sua fatta eccezione per due mesi di palestra, uno nel 2014 e uno nel 2015.
Fine premessa.
Svegli all’alba abbiamo trovato la nostra guida – Thich – ad attenderci sul van che porta al punto di partenza a 1800 metri; intorno a noi lo scenario era quasi spettrale, il sole ancora basso e la nebbia dolcemente adagiata sui fianchi dei monti a dare l’impressione di un cielo che si avvicinava progressivamente.
Thich indossava invece pantaloni pesanti, galosce e una giacca impermeabile; avrei voluto mi dicessero di portare una mantella per la pioggia!
Basta fermarsi un secondo ad ascoltare la natura per convincersi che qualsiasi sforzo sarebbe ripagato, basta guardare l’orizzonte e sentirsi in un vortice, il vento sposta la nebbia facendo oscillare i monti qua e la, tutto sembra muoversi; boschi e foreste a perdita d’occhio, montagne così alte da sembrar vicine seppur lontane.

Sono rimasta con loro per diverse ore, senza scambiare parola con nessuno perchè nessuno parlava inglese, io non parlo vietnamita e loro non parlavano italiano; una delle ragazze mi è stata seduta vicina dal primo momento che sono arrivata fino a che Francesco non è rientrato, si è preoccupata di farmi sedere davanti al fuoco per asciugarmi e mi ha offerto del cocomero.
Quel silenzio forzato è stato rigenerante, ero felice di essere li, di vivere una situazione inaspettata senza sentirmi in alcun modo a disagio; ho ricevuto grandi sorrisi e sguardi curiosi per tutto il tempo.
Vedevo nelle persone davanti a me il desiderio di comunicare senza che ci fosse però il mezzo per farlo, ed era lo specchio di come mi sentivo io in quel momento.
Se trovo la lampada di Aladino giuro che esprimo il desiderio di parlare tutte le lingue esistenti, in modo da poter comunicare con tutte le persone incontrate lungo la strada.

Non dobbiamo mai pensare di non essere all’altezza di fare qualcosa, bisogna sempre provarci. Al massimo non si arriva in cima ma almeno si prova!
INFO UTILI per organizzare la vostra escursione sul Fansipan
Con il senno di poi è stata in ogni caso la scelta migliore; il percorso è impervio e ognuno ha i suoi ritmi dovuti all’età, al grado di allenamento, alle capacità personali; immaginate di ritrovarvi in un gruppo di dieci persone in cui gli altri sono esperti escursionisti e corrono su per il costone mentre voi arrancate una camminata incerta. O al contrario se siete i migliori del gruppo vi ritroverete a dover aspettare gli altri.