Esattamente cinque anni fa, all’alba del 19 novembre del 2016 un Boeing 747 atterrava all’aeroporto internazionale di Perth, una Danila ventiquattrenne con le occhiaie marcate da un viaggio lunghissimo e un sorriso enorme stampato in pieno viso camminava incerta verso un sogno: era l’inizio di quella che sarebbe stata la mia vita australiana
Non sono arrivata in Australia per trasferirmi per sempre, quando sono arrivata in Australia non avevo grandi aspettative – ne su me stessa ne tanto meno sul luogo che con tanta pazienza e dedizione avrei imparato a chiamare casa.
Sono arrivata in Australia per scappare da una realtà che non mi apparteneva, non scappavo necessariamente dall’Italia… io stavo scappando da una vita che intrappolava la mia anima, la mia essenza, la mia voglia di crescita e scoperta. Sono arrivata qui con quel biglietto di sola andata che mi ha cambiato la vita per sempre.
Sono arrivata in Australia per viaggiare, per scoprire un mondo nuovo che potesse placare la mia sete di novità e regalarmi un punto di vista diverso sulla vita.
Dopo pochi giorni dal mio arrivo sono stata a Fremantle per la prima volta, non dimenticherò mai il momento in cui i miei piedi scalzi hanno toccato le acque cristalline dell’oceano indiano: non mi ero mai sentita così tanto a casa, così giusta, nel posto giusto, al momento giusto. All’improvviso, per un’infinitesima particella di secondo, tutto aveva un senso, la mia vita aveva un senso.
Ho impiegato oltre un anno ad accettare quella decisione del mio cuore, diciotto mesi in cui ho provato in qualsiasi modo a convincermi che due anni in Australia sarebbero stati più che sufficienti per poter andare avanti con la mia vita. Diciotto mesi in cui la mia anima vibrava ogni volta che mi illudevo di aver trovato la soluzione più facile per restare, diciotto mesi di preghiere e speranze, di negazione di un futuro che sentivo troppo pesante seppure giusto per me.
Il 5 luglio del 2017 ho incontrato un migration agent e, con il cuore pieno di emozione e paura ho preso quella decisione che mi avrebbe cambiato la vita nuovamente, questa volta per sempre: sarei rimasta in Australia a qualsiasi costo, avrei combattuto per ottenere il mio visto, avrei fatto qualsiasi cosa per regalarmi quella vita vista mare che avevo sempre sognato, per regalarmi la felicità.
Al tempo non sapevo che quella scelta mi avrebbe portata a trasferirmi ai quattro angoli del paese; non immaginavo che avrei dovuto lasciare Fremantle, il mio posto nel mondo, per andare a cercare fortuna nella lontana e umida Darwin, nel deserto rosso; non potevo sapere che dopo Darwin mi sarei spostata ancora, non immaginavo che di lì a qualche anno avrei finito per realizzare tutti i miei sogni: imparare a surfare vivendo in un van.
Oggi 19 novembre 2021 una Danila quasi trentenne guarda a quella ragazzina piena di sogni che varcava le porte dell’aeroporto di Perth ed é così fiera di lei, dell’assurda forza di volontà mostrata negli anni, di quel coraggio di mollare tutto e andare che non é mai scomparso, di quella capacità di non arrendersi mai ed essere sempre pronta a cambiare tutto.
Buon anniversario, un lustro di vita qui.
Ancora non ci credo.
Ad maiora.