Au Pair in Australia – L’esperienza di Federica come ragazza alla pari

Oggi ho il piacere di presentarvi Federica (@federica_ceretta) una ragazza che ho conosciuto a Perth dove lei è arrivata grazie alla sua esperienza au pair in Australia.
Con Federica è stato amore a prima vista, ci siamo incontrate alla stazione di Cottesloe per un tramonto veloce e siamo finite a mangiare tre pizze e bere vino su vino come se ci conoscessimo da sempre.
Quindi, bando alle ciance e le lascio la parola!
Quante volte ci siamo sentiti dire da ragazze che vivono all’estero che sono delle Au Pair?
Io prima di partire per l’Australia avevo un’idea molto vaga di questo ruolo, sapevo che si trattava di prendersi cura dei bambini, un po’ come fa una classica babysitter, ma in realtà è molto di più!

Cosa è un au pair?

La ragazza alla pari, traduzione del termine francese Au Pair appunto, è una persona di giovane età che viene integrata nel nucleo familiare per occuparsi dei bambini.
Vi spiego meglio.
All’estero avere una babysitter è molto comune, i bambini crescono spesso con una figura esterna alla famiglia. Passano tempo con lei, o lui, giocano, vengono accompagnati a svolgere le attività extra scolastiche oppure guardano un film mentre mamma e papà sono fuori a cena il sabato sera.
In Italia questo ruolo è solitamente coperto dai nonni che sono un punto fermo per la crescita e lo sviluppo dei più piccolini.
Non in Australia però.

Differenze au pair – babysitter? 

La differenza è semplice, l’Au Pair vive solitamente in casa con la famiglia, aiuta con le faccende domestiche e si occupa appunto dei bambini in cambio di vitto, alloggio e una paghetta settimanale.

L’ au pair in Australia viene pagata?

Eccoci al punto cruciale dell’essere Au Pair!

Sì, in Australia si è pagati.
Non si tratta di uno stipendio fisso e tassato ma di una paghetta in quanto il programma di scambio “alla pari” è basato appunto sul fornire una stanza privata e tutti i pasti alla ragazza o al ragazzo che verrà preso in casa, più un piccolo riconoscimento monetario.

La paghetta sarà accordata con la famiglia in base all’impiego richiesto e solitamente il range medio varia tra i 150 e i 300 dollari australiani a settimana. La cifra può variare di zona in zona, o in base al numero dei bambini e alla loro età.

Spesso poi, si può ottenere un bonus di 500 AU$ come premio finale al termine del periodo lavorativo, ma questo è molto personale e dipende sia dalla famiglia che dalla modalità in cui si è venuti in contatto con la ragazza o ragazzo alla pari.

Vi spiego, sul sito di Au Pair World, la mia famiglia aveva esplicitato che alla fine dei 6 mesi, se completati tutti e se non ci fossero stati problemi, avrebbero dato un bonus premio, ma non è sempre così!

Perché hai deciso di fare l’au pair?

Sognavo l’Australia da anni, e da anni mi capitava di iscrivermi al sito di Au Pair World e sbirciare un po’ le famiglie sparse per il mondo, immaginando, un giorno, di ritrovarmi là.

Ho sempre amato i bambini, lavorare con loro, vederli crescere, progredire, imparare.
I bambini hanno il potere magico di ricordarti cosa significa Vivere e per me stare con loro non è mai stato lavoro.

Quando ho deciso di partire non ho pensato ad altre alternative sinceramente, forse anche per avere una sicurezza in più, essendo la prima volta all’estero, e non sapendo come fosse la vita dall’altra parte del mondo.
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ragazza alla pari australia

Hai fatto l’au pair in altri paesi?

No, l’Australia è stato il primo paese in cui mi sono cimentata in questo tipo di scambio.
Ho però lavorato per anni come babysitter in Italia o comunque a contatto con i bambini.

Raccontaci brevemente la tua esperienza au pair in Australia.

La mia esperienza come Au Pair inizia il giorno del mio 25° compleanno.
Allo scoccare della mezzanotte, mentre i miei amici mi facevano gli auguri per il primo quarto di secolo, mi sono resa conto che tante cose non stavano andando nella direzione giusta per me, c’erano tanti sogni a cui avevo rinunciato per troppo tempo, Australia inclusa, e troppe situazioni ordinarie che non rispecchiavano la mia personalità.

Quella notte non riuscivo a dormire, avevo come un ronzio nella testa che non se ne andava, e aveva il suono del viaggio.

Aprii il computer, ricreai il mio profilo personale sul sito di Au Pair World per la millesima volta e alle due notte chiusi gli occhi, con il cuore più leggero di chi sta facendo finalmente il primo passo verso una nuova vita.

Non avevo aspettative.
Mi svegliai la mattina con una mail nella casella della posta.
Mittente: un certo Andrea, un ragazzo italiano che abitava a Perth, sposato con una donna australiana, Natalie, e con due bambini di 2 anni e mezzo, e 12 mesi.
In un battibaleno io avevo scelto.
Quei riccioli biondi e quel sorriso sdentato dei piccoli mi avevano conquistato alla prima fotografia.
Iniziamo a scambiarci qualche mail per poi organizzare il primo Skype.
Io sarei stata la loro prima ragazza alla pari, loro, per me, la prima famiglia ospitante.
Entrambi decidemmo quindi di sentire altri profili, giusto per farci un’idea e avere dei parametri di confronto, ma dopo pochi giorni tornammo sui nostri passi.
Ci eravamo scelti a vicenda.
Il primo marzo 2018 saluto la mia famiglia in Italia e parto.
Direzione Perth.
Dal primo istante nasce subito un bellissimo rapporto tra tutti noi.
Passare le mie mattine con i bambini, le sere d’inverno davanti al camino a chiacchierare con Natalie e Andrea mentre ci godiamo un bicchiere di vino, i weekend a fare gite fuori porta tutti assieme.

Mi hanno fatto sentire a casa, da subito.

Sei mesi sono volati e allontanarmi dai piccoli è stato difficilissimo, talmente difficile che dopo aver passato qualche mese in Queensland sono tornata da loro, dalla mia seconda famiglia!
I bambini erano cresciuti, ma in quei mesi non ci eravamo mai persi di vista.
Sono tornata e mi hanno accolta a braccia aperte chiedendomi “Tata sei qui per restare per sempre?” e mi hanno sciolto il cuore.
Ho passato altri 5 mesi con loro, Matilda ha iniziato la scuola ora, e il piccolo Louis ha appena fatto 3 anni!
Adesso non vivo più con la mia famiglia, ho preso la mia strada per crearmi il mio futuro qui a Perth, ma non sono uscita dalla loro vita.
Ci sentiamo spesso, ci vediamo regolarmente e per loro non sono più soltanto “Tata”, sono parte integrante della loro crescita.
Questo per me significa essere una Au Pair.
Non è solamente lavorare con i bambini, portarli a scuola e metterli a letto la sera.
Essere una ragazza alla pari, che vive in casa, è voler creare rapporti che durino nel tempo, è voler avere una famiglia e un punto di riferimento anche dall’altra parte del mondo. E questo vale sia per te che ti occupi di loro, che per i bambini.

Perché i miei piccoli, quando non saranno più tanto piccini, saranno sempre i benvenuti per me, in qualsiasi parte del pianeta.

Pro e contro dell’essere una ragazza alla pari

Io so di essere stata molto fortunata con la mia esperienza ma so per certo che spesso non va così.
Vi parlo dei miei “Pro”, per me la cosa più importante è stato come vi ho detto il legame che si è creato, che mi ha fatto guadagnare una seconda famiglia, per davvero.
Indubbiamente i vantaggi più consistenti sono stati la comodità di partire dall’Italia e avere già una sicurezza sull’alloggio e su uno stipendio settimanale, avendo un contratto di lavoro con la famiglia per i primi 6 mesi della mia permanenza in Australia.
Un altro aspetto importante è stato il non avere nessun tipo di spesa. Vitto e alloggio erano inclusi, così come le bollette della casa e internet.
Gli unici costi che ho effettivamente avuto, al di fuori delle spese legate allo svago personale, sono stati la sim del telefono, che pagavo 40$ al mese, e i mezzi pubblici.
L’unico “contro” che ho personalmente riscontrato nell’essere una ragazza alla pari, invece, è stata la mancanza di indipendenza.
Vivendo in una famiglia ovviamente ci sono ritmi e routine a cui ti devi abituare, certo hai sempre i tuoi giorni liberi e i tuoi spazi in casa ma è anche vero che non puoi ignorare i bambini perché è il tuo giorno di riposo o perché hai finito di lavorare per la giornata.
Ci sarà sempre una piccola peste che al mattino, anche se è sabato e tu vorresti riposare, vorrà saltarti sul letto!
L’altra nota che posso fare, non negativa ma sicuramente che può aver fatto la differenza, è che lavorando come Au Pair quello che puoi mettere da parte a livello monetario è di gran lunga ridotto rispetto a un altro tipo di lavoro.

Che consigli daresti a chi sta pensando di fare l’au pair?

Quello che posso dire alle future ragazze alla pari, sia che abbiano già trovato una famiglia, o che ci stiano solamente pensando, è di godervi l’esperienza!
Ogni situazione vi farà avvicinare a una nuova cultura e alla fine farà parte di un bagaglio che non tutti possono dire di avere.
Nel momento in cui trovate la famiglia che reputate giusta stilate con loro una sorta di contratto, non deve essere necessariamente formale, basta un foglio, firmato da entrambe le parti, in cui vengano messe per iscritto le cose che la famiglia ospitante si aspetta da te (giorni di lavoro, orari, faccende domestiche etc) e tutti i dettagli relativi al tempo di permanenza.
Scrivete anche dei diritti che avete come i giorni liberi ed, eventualmente, le ferie concordate.
Parlate del volo di arrivo, è possibile che loro contribuiscano in parte alle spese legate al vostro trasferimento ma ricordatevi che ogni famiglia sarà diversa.
C’è chi sarà più tollerante e chi invece non uscirà minimamente da ciò che è stato deciso in precedenza.
Siate sempre oneste/i con loro, alla fine saranno, temporaneamente, i vostri genitori e rispettate eventuali regole su orari di rientro o altro.
Se dovete passare poche ore con i bambini e avete intenzione di cercare un lavoro extra siate chiari da subito.
Molte famiglie saranno pronte ad aiutarvi nella ricerca, altre invece potrebbero essere più restie con questa vostra decisione.
E quando passate il tempo con i bambini, cercate di tornare un pochino bambini anche voi, perché questo renderà tutto più indimenticabile e trasformerà le vostre ore di lavoro in puro divertimento!
Per qualsiasi altra informazione non esitate a seguire Federica!!!

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